I novanta numeri del Lotto, con i trentasette (zero compreso) della Roulette, formano una numerazione finita. Per questa ragione, per quanto lunga ed illimitata potrà essere la lista delle estrazioni settimanali, a meno di una innovazione da parte del Ministero delle Finanze, essa ripeterà con quantità diverse solo i numeri compresi dall’1 al 90. Se disponiamo i novanta numeri in cerchio su di una circonferenza, in ordine crescente ed in senso orario, otteniamo un grande orologio, che indicherà 90 ore, invece delle solite 12. Una volta divisa la circonferenza in novanta parti eguali, come si fa con le ore, possiamo tranquillamente, senza commettere illazioni, oltrepassare il limite 90, ricominciando dall’1. Come infatti è possibile stabilire quante ore intercorrono dalle 9 antimeridiane alle 2 pomeridiane, indicando le 2 con il 14 (2 + 12) ed eseguendo una semplice sottrazione (14 – 9 = 5), così possiamo trovare la distanza in senso orario, p. es. tra i due numeri del Lotto 88 e 23, seguendo lo stesso criterio. Naturalmente, prima di eseguire la sottrazione al numero 23 va aggiunto il 90, che sostituisce il 12 sul grande orologio dei numeri del Lotto: 23 + 90 = 113, 113 – 88 = 25. L’88 dista, dunque, in senso orario 25 dal 23. L’orologio dei 90 numeri (37 per la roulette) e le distanze relative ai numeri disposti in cerchio costituiscono la base della CICLOMETRIA, un nuovo indirizzo di studio dei fenomeni aleatori, che non ha nulla a che vedere con quadrati magici o "maltesi" come arbitrariamente, di recente, è stato scritto. L’idea dell’orologio risale ad un noto cabalista dell’800, il prof. Fedele Davenal, quando nella sua maggiore opera, "L’Armonia Triplare", illustrò le famose triple, tanto care ai vecchi cultori della cabala al Lotto. Per la regolarità delle triple di decina, composta ognuna di tre numeri distanziati di 30 in senso orario, Davenal percorreva con l’immagine dell’orologio il concetto basilare della Ciclometria. La Ciclometria vera e propria ha avuto inizio più di quindici anni fa sulle pagine del noto mensile romano "Il Calcolo Vincitore" (editori i F.lli Pasini), ormai scomparso. Fondatore di questa moderna discipli-na fu il dott. Fabarri, al secolo l’avvocato FABRIZIO ARRIGONI. Il noto ludologo, tutt’ora sulla breccia, forse rifacendosi all’immagine della Roulette, della quale è un appassionato studioso, con un’ininterrotta serie di articoli, illustrò una nuova tecnica personale per prevedere i futuri estraendi a breve scadenza, mediante le distanze dei numeri usciti e disposti in cerchio come su un grande orologio. I servizi pubblicati, che affascinarono e stupirono non pochi lettori per la novità e l’efficacia dei risultati previsti, furono integrati con maggiori particolari dal dott. Fabarri attraverso un corso per corrispondenza esistente, se non erro, ancora oggi. La fioritura dei seguaci, diretti ed indiretti, del dott. Fabarri alimentò, tra le critiche e le approvazioni, la nuova tecnica previsionale, specialmente quando furono pubblicizzati e commercializzati pronostici e sistemi "miracolosi" che si basavano sulla nuova "scienza". Visto l’atto di nascita e l’antefatto storico della Ciclometria, mediante una rapida carrellata cercheremo di cogliere i momenti più significativi del breve, ma interessante sviluppo del nuovo corso di fare previsioni, cercando di scorgere quella validità scientifica, negata in toto, frettolosamente e con distacco, da molti cultori della statistica dei ritardi, l’unica, per essi, garanzia di attendibilità.
L'essenza della Ciclometria in uno scritto pubblicato nei primi anni '80 sulla rivista Totocorriere dal grandissimo studioso Prof. Domenico Manna.